MATRALIA 11 giugno

Pubblicato il da CVLTVS DEORUM OSTIA ANTICA

MATRALIA  11 giugno

L’11 giugno, durante il periodo delle solennità delle Vestalia, che si svolgevano dal 9 al 15 giugno si festeggiavano le Matralia.

Si sacrificava a Mater Matuta delle focacce abbrustolite, in questa occasione la Mater Matuta costituiva un aspetto della Bona Dea.

Come cerimonia era di origine arcaica ed agricola, consistendo dell'offerta di una focaccia abbrustolita sul testum e posta dalle matrone sull'altare della dea.

La cerimonia dei Matralia era rigidamente riservata alle donne libere eunivirae” ossia sposate una sola volta e che hanno il marito ancora in vita.

Plutarco narra che in quel giorno veniva condotta una schiava nel tempio per la cerimonia per poi percuoterla e cacciarla fuori.

Un'altra usanza connessa con la festa, era quella di portare in braccio al tempio i figli dei fratelli, a questa usanza, Ovidio spiega che Leucotea, gettatasi in mare portando tra le braccia il piccolo nipote Palemone per salvarlo dal padre reso pazzo da Giunone, da qui l'uso di portare in braccio al tempio i nipoti, fu salvata e portata dalle Naiadi sino alla costa del Lazio e una volta giunta a terra, dopo varie disavventure fu soccorsa da Carmenta, madre di Evandro, che per rifocillarla le offrì una focaccia, il cui ricordo si sarebbe perpetuato nel rito dei Matralia.

Stabilitisi nel Lazio, Leucotea e Palemone avrebbero assunto i nomi di Mater Matuta e Portuno, divenendo divinità italiche.

Image: MATER MATUTA , Museo Campano di Capua

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